L’incipit

A noi comuni lettori forse l’Incipit di un romanzo dice poco, se non destarci la curiosità di andare avanti, ed è quella la sua funzione, però, per un editore pare sia fondamentale per decidere se sia coinvolgente o no; in sostanza sono quelle poche righe iniziali a convincerlo se continuare la lettura o no.

Dunque l’Incipit è la parte iniziale di uno scritto che dovrebbe catturare l’attenzione del lettore, catapultarlo immediatamente nella storia. In poche righe si deve subito far capire di cosa si tratta e dove si vuole andare. In base al genere letterario si hanno vari tipi di incipit: per esempio un giallo o un thriller iniziano con un omicidio, in un fantasy ci troveremo subito immersi in un mondo alieno o di fantasia in genere.

L’incipit ti colpisce immediatamente, poi le prime pagine fanno il resto.

Alcuni incipit famosi

Nel mezzo del cammin di nostra vita

mi ritrovai per una selva oscura

ché la diritta via era smarrita.

Ahi quanto a dir qual era è cosa dura

esta selva selvaggia e aspra e forte

che nel pensier rinova la paura!                   

                                                              Dante Alighieri

A chi non teme il dubbio a chi si chiede i perché senza stancarsi e a costo di soffrire di morire.

A chi si pone il dilemma di dare la vita o negarla questo libro è dedicato da una donna

per tutte le donne.

                                                                                                  Oriana Fallaci

L’incipit del “il rosso di sera nel blu oltremare”

Il rosso di sera nel blu oltremare

Le dita aperte della mano destra quasi fossero un pettine, scivolarono larghe, indietro, dalla fronte fino all’occipite contenuto nel palmo della mano, come per reggere il peso del capo, mentre gli occhi stanchi e fissi sul monitor collegato al WEB, lessero le ultime notizie dalla Borsa di Milano. In quel preciso momento l’unico consiglio spassionato fu di ” vendere tutto”.

Descrive lo stato d’animo nel ricevere una notizia non proprio bella e che svela subito una problematica cui dovrà far fronte uno dei protagonisti.

Quante volte nella vita riceviamo brutte e belle notizie, ognuno di noi reagisce a suo modo, coi propri gesti, nel proprio romanzo della vita vissuta.

A un’azione corrisponde una reazione

 Un piccolo concetto appreso a scuola studiando la fisica, quando l’insegnante spiegava come applicando una forza si scaturisce una reazione, ovvero più propriamente a un corpo, a una massa.

In modo astratto è vero che si potrebbe usare anche nell’uso della parola, nella conversazione, nello scrivere.

La parola è astratta, fisicamente parlando non ha una massa.

Tuttavia, questo concetto assunto nel modo di esprimersi risulta molto potente e chi lo sa maneggiare bene diventa un’arma potentissima, basti pensare all’uso che ne si fa nella politica, nel girare la frittata, detto in maniera facile.

Se per ipotesi dico che non mi piace “il nero”, con un’espressione un po’ dura, qualcuno in buona fede non ci troverebbe nulla di strano pensando al colore nero. Ma se lo dico a qualcuno per cui ha una propensione a discreditare, a criticare sempre, mi additerebbe come razzista, mentre in realtà non lo sono.  Ma il tale prendendo al volo l’occasione, la fa sua, per raggiungere uno scopo.

Vero è che non tutti siamo così, gli ingenui sono i più colpiti da questo, in quanto ingenui sono indifesi contro l’arguzia di certe persone, non vedono mai l’insidia nascosta in una affermazione.

a una azione corrisponde una reazione

Questo per il lato negativo del vedere e pensare.

Per fortuna un libro, che rappresenta un’azione impostata per stimolare, emana positività, induce una reazione portata dal messaggio che vuol dare, o che ognuno di noi vuol percepire.

Quindi un libro è un portatore sano che stimola la nostra attenzione e ci insegna a capire, ad assumere una critica se c’è, costruttiva; prima di parlare a sproposito o essere fraintesi.

Leggere ci rende più vivi, senza brancolare nel buio del pressappochismo…

Se potessi leggere tutti i libri del mondo, lo farei, ma non so se il tempo è …d’accordo.

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Lo scrivere di Greymau

… brevi dal passato

Trattando delle bellezze dell’Argentario esiste una pagina di Faceebook o meglio un gruppo, denominato “Argentario Forever”; un sito, che consiglio di frequentare, dove la foto è regina a giusto motivo; per la sua immediatezza, per le bellisime foto postate ogni giorno. Questo bellissimo angolo della bella Toscana, bagnato dal mare, ha anche una storia largamente documentata da scrittori locali.

Ho preso a caso una foto, che non me ne vogliano tutti gli altri, …a caso!

Dove mostrare il paese: la sua piazza, centro spirituale e nucleo centrale che abbraccia la Baia del Turchese. Arena, come ci piace chiamarla durante i giorni del Palio. Questa foto sotto rappresenta la modernità, la trasformazione ultima.

E.Dimova

Nel dopoguerra il suo aspetto era pittosto malandato per via dei numerosi bombardamenti subiti.

Ma il popolo santostefanese si rimboccò le mani negli anni a venire

Così, grazie al boom economico di quegli anni, si potè ricostruire tutto e spazzare via le macerie, testimonianza della guerra passata.

Un aspetto più moderno già lo si intravede in questa cartolina, e da qui già si può partire, almeno per quelli della mia generazione, a ricordare come le cose stessero migliorando sensibilmente negli anni avvenire.


Racconti brevi dal passato è poi diventato una serie di racconti dedicati all’Argenatrio, più precisamente, alle cose che prima c’erano e adesso non ci sono più, a una trasformazione del paese, e un perido fiorente della comunità che si è sviluppata sensibilmente negli anni a venire. Il modo di vivere di quegli anni e i posti che frequentavamo.

Scarica liberamente il primo racconto dal menu > store, su, in alto a destra di questo articolo.

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Greymau