Alzarsi presto la mattina, soprattutto prima del solito, intendo, come quando si deve andare a lavoro; ci regala un po’ di tempo in più per pensare a noi stessi. Prendersi cura della mente, osservare la natura, rallentare per poi riaccellerare, come diceva una famosa canzone di Battisti: è salutare ed essenziale, per lo stress, e per non cominciare subito a metterci in azione.
Una passeggiata quando ancora in giro non c’è nessuno, aspettando magari che apra il fornaio oppure una colazione al Bar preferito essendo il primo a dare il buongiorno.
Una Tantum fa bene.
Con il fresco sulla faccia passeggiare senza pensare a niente, solo a respirare. Perchè solo quando siamo soli, senza remore, ne condizionamenti, siamo più liberi di pianificare, di vedere al di là del problema da risolvere.
Una Tantum fa bene.
Aspettando il sole che poco a poco ci riscaldi, anche il cuore, perchè no? Siamo più lucidi e vediamo più lontano, oltre il nostro naso, checché se ne dica, le decisioni importanti le prendiamo quando siamo soli.
ed è subito poesia
Un buon giorno a tutti voi, e che sia una gran bella giornata.
Febbraio è il mese del romantiscismo, con San Valentino il Santo degli innamorati festeggiamo ogni anno il rinnovato impegno verso l’amore, verso la nostra dolce metà. In questo periodo di impedimenti dovuti alle restrizioni, ci sentiamo come se ci avessero tarpato le ali, come se non potessimo volare nel cielo della fantasia e sprigionare tutte le nostre emozioni. Come per le altre feste sacrifichiamo sull’altare della nostra libertà, ancora una volta, un momento di convivio, di unione, e in questo caso intimo; poichè la coppia giovane dovrà fare a meno della serata, di festeggiare come si dovrebbe. Per cui finirà con una semplice cena casalinga.
Ahimè, questo vale per tutti.
Una poesia per questo giorno dedico a coloro che di pazienza ne hanno tanta, sperando in tempi migliori.
Ogni giorno sommato a un altro ti porta sempre un po’ più avanti
L’andare delle cose ci fa più antichi, non più giovani, ma ahimè, il tempo non si può ingannare; se non è lui, a volte, a ingannare noi.
Ogni mattina i tuoi passi convergono nella stessa direzione. Curioso come a volte distratti pensiamo ad altro e quando ci riprendiamo, ci accorgiamo di aver fatto un tratto di strada senza ricordare dove stavamo andando, per poi, quel quid, ti riporta all’istante, alla realtà.
Ah, ora mi sovviene. Stavo andando a fare colazione al bar quando mi sono ricordato di quella volta che distrattamente mi voltai di scatto e sbattei la testa contro un palo.
C’era anche prima che mi fermassi davanti, sennonché, una voce amica mi salutò da lontano e mi distolse da esso; che se ne stava fermo lì, tutto d’un pezzo aspettando che mi voltassi. Feci lo sbaglio di dargli le spalle, ah, mai dare le spalle alle cose pericolose, meglio mirarle e passare avanti.
Il suo sorriso mi abbagliò, mi fece dimenticare il mondo: stavo su una nuvola, sospeso in aria, anzi leggero a un metro da terra. Quando ritrasse la sua mano dal salutarmi e proseguì il suo cammino.
Giovane e ingenuo, non ho ancora trovato il coraggio di fermarla, di dirgli che mi piace, che per lei potrei impazzire, rimandando come sempre alla prossima volta che saro più deciso, e gli dirò che la amo.
Le faralle nello stomaco, gli occhi luccicanti, e mi scordo del mondo, di essere in ritardo per la scuola. Già la scuola, mi volto tutto sdolcinato e boom, il palo mi si staglia in fronte. Che dolore! Come si fa presto. Un attimo stai bene e poi ti senti uno stupido, la mano alla fronte dove duole assai, e la signora che passa ride insieme a me avendo assistito alla scena:
– Stai bene, tutto a posto ragazzo? – si avvicinò e si preoccupò come una mamma.
– Tutto bene grazie, adesso mi passa –
Cammino tenendo la mano destra sulla fronte, allungo il passo perchè in ritardo, finchè non cado giù in un tombino largo e senza botola: in un buio fatto di grida…
Di colpo mi sveglio sul letto e capisco che è stato tutto un sogno.
Inizia un nuovo giorno, il tramonto dell’anima del dì precedente mi ha portato un nuovo sogno. E cos’è questo se non un mix di ricordi, di sensazioni, che ci pervadono l’anima durante il sonno. Il momento in cui nessuno può farne parte, luogo di fantasia e viaggi della mente, in flash back che spesso ti riporta indietro e ti permette di vivere quello che hai scordato o quello che poteva essere e non è stato.
Comunque sia è il momento di alzarci e di vivere un nuovo giorno…
I tramonti dell’anima non sono tutti uguali, ne saranno uguali quelli a venire
L’anno appena archiviato ci ha lasciato l’amaro in bocca, per non parlare di tutti i problemi che già avevamo, sommati a quello del Coronavirus. Non ancora risolta la pandemia viviamo in apnea; prendiamo fiato per un periodo, per poi trattenerlo per lungo tempo, perchè, già… non vivere è un po’ come non respirare.
Chi è il mostro? Il Virus o l’ uomo che lo ha costruito in laboratorio?
Non viviamo appieno la nostra vita, dobbiamo convivere con le restrizioni.
Tuttavia molta gente sembra non sopportarlo, ma come dargli torto, questi lunghi periodi di impedimenti farebbero perdere la pazienza anche a un muro. In più, oltre il morale che si potrebbe mettere anche sottoterra, c’è l’economia che ne ha risentito enormemente. E’ un periodo ed è capitato al 2020.
Sicuri che anche il 2021 non subirà la stessa sorte? Be’ alla fine sono solo numeri.